Ma la sorpresa ancora più grande per i visitatori della “kermesse” milanese e in questo caso anche per quelli stranieri, sarà l’assenza di qualsiasi proposta istituzionale dei nostri paesaggi perfino nel Padiglione Italia. (di Giovanni Valentini)
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Il fatto che in EXPO 2015 i tanti paesaggi rurali italiani non siano rappresentati è un’altra dimostrazione di come il nostro paese non sia in grado di valorizzare una delle sue principali risorse, nemmeno in una occasione irripetibile come EXPO. La capacità di integrare la produzione di cibo con la bellezza, la biodiversità, la storia è un elemento competitivo non riproducibile dalla concorrenza, e che tanti paesi ci invidiano. Noi abbiamo ritenuto di non doverlo sfruttare, con un evidente danno alla competitivà del nostro territorio rurale. L’articolo di Giovanni Valentini prende spunto dal Padiglione Zero, il padiglione di ingresso di EXPO. Per la verità questo non è il luogo principale dove esporre i paesaggi rurali italiani, ma piuttosto il padiglione Italia, si tratta di un padiglione di passaggio in cui gli apparati espositivi hanno una dimensione generalista. Si precisa che il Dott. Davide Rampello, non il Prof. Mauro Agnoletti, è il direttore artistico del padiglione, mentre Mauro Agnoletti è l’esperto incaricato di curare l’esposizione relativa ai paesaggi del mondo. La società Ferrero in qualità di uno degli sponsor del padiglione ha invece inserito autonomamente una sua selezione di paesaggi.