Fra tutte iniziative in corso per il diastro di Amatrice vale la pena riflettere su alcuni aspetti che riguardano il paesaggio agrario. Il Ministero dei Beni Culturali si è prontamente mobilitato per conteggiare i danni a ciò che viene considerato il nostro patriomnio culturale: palazzi, chiese, monumenti, musei, ecc. Il patrimonio rurale sarà considerato?
Siamo in una zona di agricoltura e agriturismo, la seconda è una delle poche attività economiche remunerative in queste zone agricole, ricordiamoci infatti che l’84% delle nostre attività agrituristiche sono in montagna e in collina. Chi si occuperà dei danni all’agricoltura e al patrimonio rurale? Ad Amatrice non ci sono soltanto gli spaghetti alla matriciana. Pur con il rispetto per la lodevole iniziative dei ristoratori di devolvere parte del costo di tale piatto alla ricostruzione, ci sono tanti piccoli insediamenti rurali, case sparse, colture agricole, animali, che richiedono attenzione, visto che hanno anche il ruolo, non secondario, di fornirci il cibo che mangiamo. Le attività agricole si basano sempre di più sul binomio con il paesaggio, soltanto nel raggio di 50 km intorno ad Amatrice , vi sono più di 400 strutture ricettive che si basano su questo tipo di offerta. Sarebbe utile che insieme alle chiese e i palazzi si tenesse conto anche di questo, nei calcoli sul patrimonio culturale distrutto e nei progetti per la ricostruzione, visto che di abbandono delle aree agricole ne abbiamo già abbastanza per tanti motivi, senza dovere aggiungere anche i terremoti.