Sarà un vero e proprio ‘viaggio’ nel paesaggio rurale della Toscana quello che compieranno un gruppo di funzionari della World Bank di Washington dalla prossima settimana. Firenze è stata infatti scelta come sede per un corso di alta formazione della banca mondiale americana concentrata negli ultimi anni in particolar modo sullo sviluppo sostenibile. Inoltre, la World Bank, ha recentemente strutturato un proprio “ufficio paesaggio”: da qui l’esigenza di formare figure professionali sempre più specializzate sul tema. A tenere i corsi sarà il Laboratorio per il paesaggio ed i Beni culturali della Scuola di Agraria, in collaborazione con l’Osservatorio del Paesaggio della Regione Toscana. Il via alle lezioni dal prossimo 26 giugno fino al 2 luglio, giorni in cui la formazione e l’istruzione in aula si alterneranno a momenti di escursioni e laboratori. Un modo per entrare in contatto anche con il territorio toscano e il suo paesaggio che è stato costruito e segnato, nei secoli, dalla mano e dal lavoro dell’uomo, un paesaggio preservato e tutelato. Così il team della World Bank visiterà alcuni luoghi simbolo della Regione, ognuno con le proprie peculiarità, a partire dai terrazzamenti in pietra di Lamole, a Greve in Chianti, nel cuore della produzione del sangiovese e ancora il parco di Moscheta, a Firenzuola, nel Mugello, iscritto nel registro nazionale dei paesaggi rurali storici. Il tour formativo si sposterà poi anche in Liguria, a Monterosso, per un focus sul parco nazionale delle Cinque Terre, patrimonio Unesco. Questo è un riconoscimento che la World Bank rivolge a Firenze come luogo di eccellenza per la formazione di funzionari che operano in tutto il mondo riguardo al tema del paesaggio. Si tratta di un anticipo di ciò che avverrà nei prossimi mesi. A Firenze infatti verrà creato un centro di formazione a livello internazionale, realizzato in collaborazione con World Bank, Fao e CBD sul tema del paesaggio rurale. Durante il corso non saranno solo spiegate gli aspetti positivi, ma anche gli aspetti problematici legati al paesaggio. Così insieme a riflessioni su sistemi di vincoli che interpretano come naturali paesaggi che in realtà sono culturali, spesso impedendo la loro corretta gestione, si affronteranno anche casi limite come il piccolo agricoltore dell’isola del Giglio che è stato condannato in sede penale e civile per avere ripulito dai cespugli 4000 mq di orti abbandonati senza passare dalle procedure autorizzative del parco dell’arcipelago toscano (ne riparleremo) . Questo per fare capire che niente è perfetto e che anche in Toscana ci sono questioni in sospeso, riguardo il paesaggio rurale
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